Vibo Valentia

Una storia lunga oltre 8.000 anni …

Vibo Valentia, già Monteleone fino al 1861 e Monteleone di Calabria dal 1861al 1928, è un comune italiano di 33 941 abitanti, capoluogodell’omonima provincia in Calabria.

È il comune più popoloso della cosiddetta costa degli Dei o Costa bella. L’area urbana vasta composta da vari comuni polarizzati su Vibo Valentia conta 87.245 abitanti.

La posizione della città, adagiata sul pendio di un colle, assume un’importanza strategica in ambito territoriale. Crocevia sin dai tempi dell’antica Grecia e dell’impero romano, domina sia l’hinterland, sia la catena montuosa delle Serre calabresi, sia la zona marittima con il suo porto e le stazioni turistiche. Servita da tutte le arterie di comunicazione, di cui ne è snodo, dall’autostrada A3 (Salerno-Reggio Calabria), alla linea ferroviaria, ai collegamenti con l’aeroporto internazionalepoco distante, fino al porto della frazione Vibo Marina.

La città di Vibo Valentia sorge su un grande terrazzamento collinare scistoso, l’altezza media è di 476 m s.l.m. ma raggiunge i 556 nella parte più alta e si trova sul livello del mare nella zona Marina. Le tre maggiori concentrazioni di attività industriali del comune sono presso la Località Aeroporto, presso Porto Salvo (adiacente Vibo Marina, grazie allo sfruttamento delle opportunità fornite dalla presenza del porto polifunzionale e dello scalo ferroviario), e infine al confine con Maierato, mentre la zona commerciale è sita all’interno della città sulla collina, come anche la maggior concentrazione demografica.

Al Neolitico, risalgono tracce di un’intensa frequentazione dell’attuale Vibo Valentia. Tracce di occupazione nell’Età del bronzo e del ferro sono state ritrovate durante lo scavo della Necropoli Occidentale, dell’area sacra in località Scrimbia e nell’area sacra in via Romei.

A partire dalla seconda metà del VII secolo a.C., fu colonia greca con il nome di Hipponion, fondata da Locri Epizefiri. Alla fine del VI secolo a.C., la città sconfisse in battaglia Crotone con l’aiuto di Locri e Medma: la notizia è riportata su uno scudo con incisa una dedica ritrovato ad Olimpia.

Poco dopo la morte di Agatocle ci sarà lo scontro delle città della Magna Grecia con i Romani e l’intervento di Pirro. Dopo la fine della guerra, Hipponion, come gli altri centri italioti e Bruzi, passerà sotto il controllo dei Romani e verrà insediato un presidio romano. Il controllo romano sarà assente durante la seconda guerra punica, quando i Brettii passati dalla parte di Annibale se ne impossesseranno. Nel 192 a.C., pochi anni dopo la fine della II Guerra punica, i Romani dedurranno a Hipponion una colonia a diritto latino (Liv., XXXV, 40, 5-6) chiamata Valentia, con diritto di zecca e varie autonomie.

Dopo la fine dell’impero romano i bizantini provvidero a fortificarla, ma i saraceni l’attaccarono e saccheggiarono più volte.

Nell’XI sec. venne realizzata la prima fase del castello che per errore veniva attribuita al periodo Normanno. Sotto gli Angioini la città acquisì ancora più prestigio e prosperità, divenendo serie del vicario reale. Sempre nello stesso periodo venne ulteriormente rafforzato e ingrandito il castello e la cinta muraria medievale. In seguito fra il periodo Angioino e Aragonese, divenne Feudo dei Caracciolo e poi comune demaniale. Nel 1501, usurpando quelli che erano i diritti della città, venne affidata nuovamente come feudo ai Pignatelli che pensarono allo sviluppo della città, creando filande, oleifici e favorendo molte attività artigianali.

Nell’Ottocento i francesi la elevarono a capoluogo della Calabria e, infine, Sotto il Fascismo, per opera di Luigi Razza, giornalista, politico, deputato al Parlamento e Ministro dei Lavori Pubblici, si avviò un grande rilancio nel campo dei lavori pubblici, in cui spicca la costruzione del Palazzo del Municipio.

Monumenti e luoghi d’interesse

Chiesa di Santa Maria Maggiore e San Leoluca (Duomo); Santuario della Madonna della Salute (costruita intorno all’anno 1000); Chiesa del Rosario (costruita nel 1337 in stile gotico); Porta e torre del Conte d’Apice (porta della cinta urbica medievale); Arco Marzano (porta della cinta urbica medievale); Palazzo Capialbi; Palazzo Cordopatri; Palazzo Romei; Palazzo di Francia; Villa comunale “Regina Margherita”; Villa Gagliardi (classica villa gentilizia con strutture architettoniche e artistiche per lo più andate perdute, vegetazione italiana e alberi secolari); Parco Botanico palazzo Di Francia; Parco Urbano, quartiere Moderata Durant.

Castello Normanno Svevo 

Il castello sorge dov’era ubicata probabilmente l’Acropoli di Hipponion che in parte si estendeva pure sulla collina vicina.Nonostante la prima fase di costruzione della struttura venga volgarmente attribuita all’età Normanna,in realtà, essa risale al periodo Svevo quando Matteo Marcofaba governatore della Calabria venne incaricato da Federico II di ripopolare e favorire lo sviluppo della la città. Il castello venne ampliato da Carlo d’Angiò nel 1289 quando assunse più o meno un aspetto simile a quell’odierno. Fu rafforzato dagli Aragonesi nel XV secolo ed infine rimaneggiato dai Pignatelli tra il XVI-XVII sec, perdendo quasi del tutto la funzione militare e assumendo invece quella di abitazione nobiliare. Il secondo piano fu demolito di proposito, in quanto pericolante, a causa dei danni riportati dopo il terremoto del 1783. Il castello presenta oggi delle torri cilindriche, una torre speronata ed una porta ad un’arcata di epoca angioina. È oggi sede del Museo archeologico statale. (Wikipedia)

Seguici nelle nostre pagine sociali

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *