Meravigliosa Matera…

… La città dei Sassi

« Chiunque veda Matera non può non restarne colpito, tanto è espressiva e toccante la sua dolente bellezza. »
 (Carlo Levi)

Matera è un comune italiano di circa 60 mila abitanti ed è conosciuta molto anche all’estero per essere la cd. “città dei sassi” (o anche la “città sotterranea”). Infatti, proprio grazie agli storici rioni Sassi (patrimonio dell’umanità dell’Unesco dal 1993), Matera è una delle città abitate più antiche del mondo.

E’ stata la prima delle città del meridione a insorgere in armi contro il nazi-fascismo e Capitale Europea della Cultura per il 2019.

« La città è di aspetto curiosissimo, viene situata in tre valli profonde nelle quali, con artificio, e sulla pietra nativa e asciutta, seggono le chiese sopra le case e quelle pendono sotto a queste, confondendo i vivi e morti la stanza. I lumi notturni la fan parere un cielo stellato. »
(Giovan Battista Pacichelli, Il Regno di Napoli in Prospettiva)

E’ situata a circa 400 mt. s.l.m. e si trova nella parte orientale della Basilicata, al confine con la Puglia.


Sorge proprio al confine tra l’altopiano delle Murge ad est e la fossa Bradanica ad ovest, solcata dal fiume Bradano. Il corso di questo fiume è sbarrato da una diga, costruita alla fine degli anni cinquanta per scopi irrigui, ed il lago artificiale creato dallo sbarramento, chiamato Lago di San Giuliano, fa parte di una riserva naturale regionale denominata Riserva Naturale di San Giuliano.

Il torrente Gravina di Matera, affluente di sinistra del Bradano, scorre nella profonda fossa naturale che delimita i due antichi rioni della città: Sasso Barisano e Sasso Caveoso. Sull’altra sponda c’è la Murgia, protetta dal Parco Regionale Archeologico Storico Naturale delle Chiese Rupestri, più semplicemente detto Parco della Murgia Materana. Gli antichi rioni chiamati “Sassi”, assieme con le cisterne ed i sistemi di raccolta delle acque, sono la caratteristica peculiare di Matera. Si tratta di originali ed antichi aggregati di case scavate nella calcarenite, a ridosso di un profondo burrone, la “Gravina”. Alla fine del 1993 l’UNESCO ha dichiarato i rioni Sassi Patrimonio Mondiale dell’Umanità

Le Gravine di Matera sono incisioni erosive simili a canyon che si trovano in provincia di Matera. La Gravina di Matera nasce nei ristagni bonificati in località Pantano, a nord della città di Matera; costeggia i Sassi di Matera, dove scorre nel profondo canyon e riceve dalla sponda sinistra la confluenza del torrente Jesce, che nasce in territorio di Altamura.

I Sassi di Matera costituiscono il centro storico della città di Matera. Il Sasso “Caveoso” e il Sasso “Barisano”, insieme al rione “Civita”, formano un complesso nucleo urbano. Essi rappresentano un ecosistema urbano straordinario, capace di perpetuare dal più lontano passato preistorico i modi di abitare nelle caverne fino alla modernità. I Sassi di Matera costituiscono un esempio eccezionale di accurata utilizzazione nel tempo delle risorse fornite dalla natura: acqua, suolo, energia.

Valutazione dell’UNESCO : « Criterio III: I Sassi ed il Parco delle chiese rupestri di Matera costituiscono una eccezionale testimonianza di una civiltà scomparsa. I primi abitanti della regione vissero in abitazioni sotterranee e celebrarono il culto in chiese rupestri, che furono concepite in modo da costituire un esempio per le generazioni future per il modo di utilizzare le qualità dell’ambiente naturale per l’uso delle risorse del sole, della roccia e dell’acqua. 

Criterio IV: I Sassi ed il Parco delle chiese rupestri di Matera sono un esempio rilevante di un insieme architettonico e paesaggistico testimone di momenti significativi della storia dell’umanità. Questi si svolgono dalle primitive abitazioni sotterranee scavate nelle facciate di pietra delle gravine fino a sofisticate strutture urbane costruite con i materiali di scavo, e da paesaggi naturali ben conservati con importanti caratteristiche biologiche e geologiche fino a realizzare paesaggi urbani dalle complesse strutture. 

Criterio V: I Sassi ed il Parco delle chiese rupestri di Matera sono un rilevante esempio di insediamento umano tradizionale e di uso del territorio rappresentativo di una cultura che ha, dalle sue origini, mantenuto un armonioso rapporto con il suo ambiente naturale, ed è ora sottoposta a rischi potenziali. L’equilibrio tra intervento umano e l’ecosistema mostra una continuità per oltre nove millenni, durante i quali parti dell’insediamento tagliato nella roccia furono gradualmente adattate in rapporto ai bisogni crescenti degli abitanti.»

La città della pietra, centro storico di Matera scavato a ridosso del burrone, è stata abitata in realtà almeno dal Paleolitico: alcuni tra i reperti trovati risalgono al XIII millennio a.C., e molte delle case che scendono in profondità nel calcare dolce e spesso (calcarenite) della gravina, sono state vissute senza interruzione dall’età del bronzo (a parte lo sfollamento forzato negli anni cinquanta). La prima definizione di Sasso come rione pietroso abitato risale ad un documento del 1204.

I Sassi di Matera sono un insediamento urbano derivante dalle varie forme di civilizzazione ed antropizzazione succedutesi nel tempo. Da quelle preistoriche dei villaggi trincerati del periodo neolitico, all’habitat della civiltà rupestre di matrice orientale (IX-XI secolo), che costituisce il sostrato urbanistico dei Sassi, con i suoi camminamenti, canalizzazioni, cisterne; dalla civitas di matrice occidentale normanno-sveva (XI-XIII secolo), con le sue fortificazioni, alle successive espansioni rinascimentali (XV-XVI secolo) e sistemazioni urbane barocche (XVII-XVIII secolo); ed infine dal degrado igienico-sociale del XIX e della prima metà del XX secolo allo sfollamento disposto con legge nazionale negli anni cinquanta, fino all’attuale recupero iniziato a partire dalla legge del 1986.

« Arrivai a Matera verso le undici del mattino. Avevo letto nella guida che è una città pittoresca, che merita di essere visitata, che c’è un museo di arte antica e delle curiose abitazioni trogloditiche [cioè scavate nella roccia]. Allontanatami un poco dalla stazione, arrivai a una strada, che da un solo lato era fiancheggiata da vecchie case, e dall’altro costeggiava un precipizio. In quel precipizio è Matera. La forma di quel burrone era strana; come quella di due mezzi imbuti affiancati, separati da un piccolo sperone e riuniti in basso in un apice comune, dove si vedeva, di lassù, una chiesa bianca, Santa Maria de Idris, che pareva ficcata nella terra. Questi coni rovesciati, questi imbuti, si chiamano Sassi. Hanno la forma con cui, a scuola, immaginavamo l’inferno di Dante, in quello stretto spazio tra le facciate e il declivio passano le strade, e sono insieme pavimenti per chi esce dalle abitazioni di sopra e tetti per quelle di sotto. Alzando gli occhi vidi finalmente apparire, come un muro obliquo, tutta Matera. È davvero una città bellissima, pittoresca e impressionante. » (Cristo si è fermato a Eboli – Carlo Levi).

Carlo Levi, spedito al confino in Lucania dal regime fascista, visitò i Sassi quando erano all’apice di un collasso demografico che era iniziato quattro secoli prima. Gli abitanti erano aumentati in maniera esponenziale e la pastorizia era in declino: sulle case nella roccia erano stati sopraelevati più piani, erano spariti gli orti e i giardini pensili, e le cisterne erano state riadattate a monolocali in cui intere famiglie convivevano con muli e pecore in condizioni igieniche estremamente precarie.

Lo sfollamento avvenne a partire dal 1952 in seguito all’opera di sensibilizzazione avviata dal libro di Carlo Levi che portò diversi uomini di cultura e del mondo politico a visitare la città, tra cui Alcide De Gasperi. Tale operazione fu resa necessaria dalle cattive condizioni di vita in cui versava la popolazione (basti pensare che la mortalità infantile era quattro volte superiore alla media nazionale).

Nella pietra dei Sassi sono scavati anche chiese, cenobi, conventi e monasteri; i più importanti situati nell’ambito urbano sono Santa Lucia alle Malve, complesso rupestre che anticamente ospitava una comunità monastica, il Convicinio di S. Antonio un comprensorio costituito da 4 cripte rupestri, Santa Maria di Idris sulla sommità dell’omonima rupe, Santa Barbara ricca di affreschi, la Madonna delle Virtù che insieme alla sovrastante chiesa di San Nicola dei Greci oggi ospita importanti mostre di scultura, e San Pietro Barisano con facciata e campanile in muratura ed interno quasi completamente scavato nella roccia. Al centro del Sasso Caveoso c’è invece la chiesa in muratura di San Pietro Caveoso, antica parrocchia della città, situata a picco sullo strapiombo della Gravina. Difficile distinguere le influenze: si trovano iconostasi ortodosse in chiese a pianta latina. Gli affreschi sono meno rigidi di quelli degli anacoreti dell’Asia minore, le madonne meno regine e più popolane, cosa che deve essere piaciuta a Pier Paolo Pasolini, quando girò Il Vangelo secondo Matteo.

Il centro storico è una famosa meta per il cinema. Mel Gibson ambientò nei Sassi gli esterni de La Passione di Cristo, luogo che ritenne a suo dire “perfetto” come ambientazione di Gerusalemme. 

Tante altre pellicole nazionali e internazionali presentano i Sassi come sfondo tra cui Il Vangelo secondo Matteo di Pier Paolo Pasolini, Cristo si è fermato a Eboli di Francesco Rosi, Ben-Hur di Timur Bekmambetov e Wonder Woman di Patty Jenkins.

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A Matera osserveremo l’unione delle varie epoche storiche che la città ha vissuto. Cattureremo paesaggi bellissimi e dalle caratteristiche uniche.

Il tema della nostra uscita sarà certamente quello di descrivere “il trascorso del tempo” soprattutto osservando come la società ha saputo conservare determinati luoghi della città, valorizzando il loro significato storio, mentre ha sapientemente ri-adattato e reso “contemporanei” altri siti, così come ha fatto nel corso della sua millenaria storia.

Inevitabile sarà il confronto con l’insediamento rupestre di Zungri, cha abbiamo visitato poco tempo fa specie considerando il diverso modo in cui queste due bellissime realtà vengono “sfruttate” dalle realtà locali.

Infine, non perderemo di vista il tema della nostra prossima mostra fotografica dedicata alla famiglia in Italia e, grazie al flusso turistico di Matera, specie in questo periodo, concentreremo i nostri scatti anche per immortalare qualche “famiglia in vacanza”.

In questa pagina, pubblicheremo nelle prossime settimane alcune delle immagini più belle inviate dai partecipanti all’escursione.

Parte della descrizione sopra è stata presa dal sito Wikipedia, le immagini sono state scattate da Giuseppe Tripodi durante l’escursione.

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Nei prossimi giorni, in questa pagina, saranno pubblicate le immagini più belle inviate dai fotoamatori che hanno partecipato all’escursione, a cominciare da questa, scattata da Ruggero Raso, in cui ci siamo tutti 🙂

Foto di Domenico Timpano

Foto di Lorenzo Biagetti

Foto di Ruggero Raso

Foto di Maria Teresa Dalbis

Foto di Mariafrancesca Iaria

Foto di Mary Tripodi

Foto di Maria Vomero

Pietro Vilasi

 

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3 risposte a “Meravigliosa Matera…”

  1. Bellissima Matera e bellissimo aver condiviso questa esperienza con i fotoamatori! Speriamo di ritrovarci in tante altre occasioni simili! 😊

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